Recensione: Finzioni di Borges - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

sabato 30 marzo 2013

Recensione: Finzioni di Borges





Il testo in questione è "Finzioni" [Ficciones] di Jorge Luis Borges, scrittore argentino.E' una raccolta di racconti. La prima edizione origiale viene pubblicata nel 1944, la seconda nel 1956 con l'aggiunta di 3 racconti.  Per quanto riguarda le edizioni italiane possiamo trovarne una dell'Einaudi (prezzo: 9,50€) e l'altra dell'Adelphi (prezzo: 18,00€). La differenza tra le due edizioni è che la prima contiene solo i racconti del 1944, mentre l'Adelphi è completa anche dei 3 racconti aggiunti dopo.
È suddiviso in due parti:"Il giardino dei sentieri che si biforcano" e "Artifici".Sono tutti racconti scritti con uno stile sublime, preciso  e, pur essendo di poche pagine, riescono a catturarti e travolgerti nel loro mondo, lasciandoti alla fine con molti dubbi e con una gran voglia di rileggerli per comprendere il loro significato più nascosto. 
Borges pazia tra diversi generi, tempi e luoghi.
Tra questi racconti mi ha molto colpito "Le rovine circolari", in cui un uomo sbarca su un'isola e vuole provare in tutti i modi a creare una persona sognandola.
"Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se certamente sovrannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo, con minuziosa completezza e imporlo nella realtà."
Ci riesce però solo con l'aiuto del Dio del fuoco, a patto che l'uomo, chiamato "mago", lo lasci poi andare in un altro tempio del Dio affinchè qualcuno posso pregarlo anche là. L'uomo accetta, se ne separa dopo diverso tempo a malincuore, ma ha il terrore che "suo figlio" possa scoprire di essere solo la proiezione di un sogno. L'isola in cui era sbarcato è poi vittima di un incendio; il mago inizialmente pensa di rifugiarsi, ma poi decide di arrendersi al suo destino e va incontro le fiamme
"Con sollievo, con umilazione, con terrore, comprese che anche lui era un'apparenza, che un altro lo stava sognando."
Ebbene sì, anche il mago altro non è che una proiezione di un sogno di qualche altro, e Borges conclude il suo racconto con quella triplice affermazione, riferita non solo all'uomo, ma anche a noi lettori, perchè siamo sollevati in quanto capiamo di cosa tratta la storia, siamo umilati perchè avremo potuto capire sin da subito la vera condizione del mago dagli indizi presenti, ma siamo anche terrorizzati perchè questa storia ci può lasciare nel dubbio che anche noi potremo essere un'illusione. 

Borges ha la capacità di saper presentare nei suoi racconti realtà diverse da quelle esistenti e di portare il lettore in una dimensione del dubbio, di fargli dubitare a quale realtà appartenga veramente. 
È uno Scrittore con la S maiuscola, ve lo consiglio vivamente! 
E Buona Pasqua!! :D  
  

VOTO:

9 commenti:

  1. In wishlist.
    Sono solo indecisa se scegliere l'edizione Einaudi o la Adelphi... Magari leggerò qualche pezzo di entrambe per vedere qual è la traduzione migliore.
    Ciao, buona avventura e buona Pasqua :)

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    1. Grazie, buona Pasqua anche a te ^_^
      io ho l'edizione Adelphi perchè è quella completa, nell'edizione Einaudi mancano gli ultimi 3 racconti... ah e l'edizione Einaudi la trovi anche in pdf se vuoi farti un'idea della traduzione =)

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  2. Ed eccomi qui! :D Sono entrato tra i followers!! ;)
    Bellissimo post, molto interessante, ma, soprattutto, molto curato! ;)
    A presto!

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    1. grazie mille, ma soprattutto benvenuto!! :D
      sono contenta ti piaccia il post ^_^
      a presto :D

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  3. Da leggere assolutamente! Bella recensione! :)

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  4. Ho sempre avuto paura di leggerlo, non so per quale motivo. Ma tu mi hai convinta!!

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